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Rivista dalla breve ma intensa vita editoriale, che esaurì il proprio percorso artistico-editoriale con la morte del suo ideatore, Stefano Tamburini, coscienza creativa della Primo Carnera.
La rivista si propone di pubblicare i nuovi talenti del fumetto italiano, come dalla dichiarazione programmatica del numero zero: “Tempi Supplementari nasce come una risposta naturale alla sciocca stagnazione nel campo della narrativa a fumetti”. Sulle sue pagine furono quindi pubblicati sì i nuovi autori esordienti, il cosidetto "Branco di giovani lupi del fumetto a caccia di gloria" del sottotitolo, poi emigrati in massa su Frigidaire alla chiusura della rivista, tutti talentuosi e destinati ad una grande carriera artistica (Palumbo, Vilella, Visintin, Cicarè, Lerici, Semerano, De Lucchi, Grassilli etc...), ma anche autori già noti al grande fumetto d'autore (Brolli e Baldazzini, Giacòn, Jacopo Fo, Echaurren). Qui esordiscono Ramarro e Tosca la mosca, vengono ristampate tutte le storie di Tamburini dopo la sua morte (da Ranxerox a Snake Agent ai liberi di Cannibale) che l'inedita "Leggenda di Italianino Liberatore" di Andrea Pazienza (iniziata su Frizzer nel giugno 1985 e qui proseguita dopo la chiusura di quella rivista). |